domenica 25 novembre 2012

Torta Barbapapà




Questa è la torta ispirata al cartone animato dei Barbapapà che io e mio marito (è fondamentale che lo citi in quanto ha partecipato sia al progetto sia alla realizzazione, ed era più gasato di me!) abbiamo fatto per il primo compleanno del nostro cucciolo... ovviamente il soggetto piaceva più a noi che a lui, che del cartone animato guarda solo la sigla e poi si stufa e si gira a fare altro, ma ci sembrava carina e colorata, ed ha avuto un discreto successo!

La base della torta è una paradiso con gocce di cioccolato, di cui vi riposto la ricetta già utilizzata per la Torta battesimo (questa volta ho però usato una teglia quadrata): 



Ingredienti: 250 gr di farina 00, 150 gr di zucchero semolato, 85 gr di burro, 2 uova intere, 1 bicchiere di latte intero, 1 pizzico di sale, 1 bustina di lievito per dolci, gocce di cioccolato fondente q.b.

Procedimento: mescolare in una terrina il burro fuso e fatto raffreddare con lo zucchero; aggiungere le uova, il sale, il latte e la farina; mescolare bene il composto ed unire da ultimo il lievito e le gocce di cioccolato; cuocere in forno già caldo a 200 gradi per circa 50 minuti.

Per la base verde del prato abbiamo utilizzato la pasta di zucchero verde già pronta della marca Decora (l'ho trovata alla Coin) stesa sulla torta ricoperta da un sottile strato di panna montata, e tagliata a ciuffetti con la sugar gun per decorare il bordo esterno; per le decorazioni abbiamo invece usato una pasta di zucchero fatta e colorata da noi con i coloranti in gel, di cui trovate la ricetta nel post dei Dolci bavaglini.
Devo dire che la differenza tra la pasta di zucchero fatta in casa e quella acquistata già pronta si vede, sia nel momento della realizzazione sia nell'effetto finale: quella già pronta era più malleabile e brillante, quella fatta da me era più difficile da lavorare e una volta asciutta si seccava di più, dando un effetto finale meno sgargiante, come si può vedere soprattutto dai personaggi neri.


Per realizzarla abbiamo preso l'ispirazione da questa bellissima torta anche se abbiamo fatto alcune modifiche nelle decorazioni: come personaggio "non trasformato" abbiamo fatto solo Barbabarba con la tavolozza dei colori sotto braccio; la Barbamamma l'abbiamo fatta trasformare in pezzo di puzzle, Barbaforte in ombrello, Barbazoo in stella, Barbalalla in nota musicale; gli altri personaggi invece li abbiamo fatti come l'originale: Barbabella è diventata un fiore, Barbabravo un pacchetto regalo e Barbottina un cuore. Quanti barbatrucchi... :-)
Per fare tutte queste forme abbiamo utilizzato degli stampini per biscotti, per i dettagli abbiamo invece usato un pennarello alimentare nero.
Infine per realizzare il cestino della mongolfiera abbiamo rivestito di pasta marrone un  barattolo di plastica, in cui abbiamo infilato la stecchetta con il palloncino Barbapapà. Ed ecco realizzata la famiglia al completo!!!

La festicciola è stata carina: abbiamo organizzato un dopo cena molto tranquillo con pochi parenti e amici e Fili si è divertito, anche se al momento della torta era un po' perplesso... magari perchè il suo compleanno è stato festeggiato solo altre 3 volte, di cui una con i suoceri, una con zii e amici, una con altri amici e relativi figli e un'altra con gli altri zii arrivati dall'Australia...? Forse abbiamo esagerato!!!

Ma il momento più bello è stato quello del rito di apertura dei regali: uno dietro l'altro, senza neanche capire cosa fossero, con tutti che lo guardavamo sorridenti e gli dicevamo: "Ti piace?"; cosa pensavamo, che potesse risponderci: "Sì, mi piace, grazie molte!"?, calcolando che non dice ancora neanche una parola, se non un "pappa-pappa-pappa" a voce quasi impercettibile all'apparato uditivo degli esseri umani, e solamente quando si avvicina il momento del pasto?!!! 
Una volta aperti tutti i regali poi l'attrazione maggiore sono state giustamente le carte dei regali, molto più rumorose ed interessanti, ma buttate quasi subito via dagli adulti (io e la zia del "gioco finito!" in prima fila) per quella smania di fare ordine che ci contraddistingue, soprattutto noi donne.

Alla fine i divertimenti maggiori sono stati il giocare con lo zio che gonfiava un palloncino e lo faceva volare via lasciandolo sgonfiare, e il guardare al pc la sigla di Robin Hood fischiettata, sempre rigorosamente in braccio allo zio, cosa che da allora è diventata un must: in automatico, o come direbbe mio marito "di default", quando si arriva a casa degli zii Fili si dirige verso il pc, tende le braccia allo zio e gli fa capire che deve non solo mettergli la sigla di Robin Hood, ma guardarla insieme a lui infinite volte... 
Almeno così sappiamo già che soggetto usare per il prossimo compleanno :)

















domenica 2 settembre 2012

Fool al cioccolato




In realtà questi fool di pesche e cioccolato dovevano essere delle crostatine con crema pasticcera al cioccolato e fichi, ma dato che le crostatine di frolla mi si sono bruciate in forno ed i fichi erano quasi tutti andati a male (sarà l'inserimento al nido che si avvicina?!), ho rimediato su una ricetta più semplice, ma comunque d'effetto per la cena con i suoceri. L'idea l'avevo vista in televisione, nel programma "Il mondo di Csaba", sul canale Alice Tv.

La ricetta della crema l'ho presa dal sito "Giallo Zafferano", poi ho messo in ogni bicchierino un quarto di pesca tagliato a tocchetti, l'ho ricoperto con la crema ed ho lasciato riposare in frigorifero; infine, appena prima di servire, ho montato 250 ml di panna fresca con poco zucchero a velo e l'ho aggiunta sulla crema con un cucchiaio.

Ingredienti (io ho diviso tutto a metà): 100 gr di cioccolato fondente, 20 gr di farina, 250 ml di latte intero fresco, 20 gr di maizena, 250 ml di panna fresca, 125 gr di tuorlo, metà bacca di vaniglia, 125 gr di zucchero.

Procedimento: versare in un pentolino il latte e la panna, aggiungervi i semi della bacca di vaniglia, mettere tutto sul fuoco e scaldare fino a sfiorare il bollore; in una ciotola a parte lavorare con una frusta i tuorli e lo zucchero e aggiungervi la farina e la maizena setacciate. Dopo aver ottenuto un composto omogeneo aggiungere a filo il latte e la panna, mescolando il tutto velocemente; riversare il composto nella pentola e riportare a bollore, continuando a mescolare per evitare che si formino dei grumi. Una volta che il composto avrà iniziato ad addensarsi, togliere la pentola dal fuoco, aggiungere il cioccolato tritato e mescolare finchè non si sarà sciolto; infine mettere la crema a raffreddare in frigorifero coprendola con la pellicola trasparente a contatto, per evitare che si formi quella fastidiosa crosticina sulla superficie.

La cena è andata benissimo, i dolci sono piaciuti, soprattutto a Fili: ha assaggiato prima la panna montata (ovviamente con il consenso della mamma, un po' meno del papozzo), che ha poi snobbato una volta scoperto dalla nonna quanto era più buono il cioccolato!
Ci mancava solo il gesto con il ditino sulla guancia per dire "mmmmhhhh che buono!", ma a quello non ci siamo ancora arrivati; ora che ha quasi 11 mesi è infatti da un po' che è iniziato il famoso "teatrino", soprannominato così da mio padre, che consiste nell'insegnare ai nanetti di quasi un anno tutta una serie di gesti o versi e nel farglieli ripetere ad un divertito pubblico che non aspetta altro, per ridere o dire "che tenero!". Ed il bello è che i primi a divertirsi e ad essere tutti compiaciuti sono proprio mamma e papà!

Come prima cosa c'è stata la fase del "batti batti le manine", che veniva fatta in qualunque circostanza in cui mamma e papà dicevano "bravo!!!", quando gli si cantava la canzoncina dei "Sette Nani" e quando c'era la sigla finale dei tanto amati "Baby Einstein"; ora, dato che ogni volta che c'era la sigla finale la mamma ne metteva un altro episodio, il furbetto ha imparato a battere le manine anche quando c'è una parte in cui si stufa, come con dire: "Grazie mamma, ora puoi anche mettermene una che mi piace!!!".

In seguito è iniziata la fase pernacchia, ovvero: "Amore dai un bacio a...." e lui: una bellissima pernacchia. Ora però ha imparato anche a mandare i baci, senza manina però, così volanti!

Non poteva poi mancare il "Ciao ciao con la manina", anch'esso fatto un po' per tutto, ma assolutamente non con tutti! Eh sì, perchè probabilmente ha imparato (o abbiamo fatto sì che imparasse) a collegarlo solo a certe persone, tipo la nonna bis. La pernacchia è invece un'esclusiva dello zio, mentre il batti batti le manine della nonna.

La più divertente è stata però la fase del "come fa il leoncino?", da sempre il suo pupazzo preferito dei Baby Einstein; è una via di mezzo tra un ruggito ed un'alitata aspirata, fatta da Fili con una grinta ed una convinzione pazzesche! 

Ogni tanto poi è capitato che andasse anche un po' in confusione e che facesse una cosa al posto dell'altra: come quando mia mamma, dopo avergli recitato per un po' di volte la filastrocca toccandogli le dita dei piedini: "Questo è caduto nel pozzo, questo l'ha tirato su...ecc.", un giorno l'ha iniziata e lui ci ha riflettuto, si è guardato in giro, ha fatto ciao ciao con la manina  per poi capire, prendersi il piedino e guardarla perchè continuasse lei... che tenerezza!

Ma anche che gioia e che soddisfazione mi ha dato il vedere come giorno per giorno impara e mette in pratica con anche un po' di furbizia, (giusto per far su come vuole questi bambascioni di mamma, papà, nonni, zii ecc.) tutte queste prime acquisizioni; finchè un giorno, mentre passeggiavo e lui dormiva tranquillamente nel passeggino, si è svegliato di colpo, ha sbarrato gli occhi, ha battuto le manine, ha fatto ciao ciao e poi si è rimesso a dormire!!! Va bene un po' di teatrino, ma l'ansia da prestazione nooooo...!!!







mercoledì 29 agosto 2012

Biscottini bicolore



Mi è venuta voglia di fare questi biscottini di frolla bianca e nera sfogliando il numero di agosto della mia rivista preferita, Alice Cucina; la ricetta della frolla è di Valentina Gigli, così come l'idea dei cuori bicolore, mentre il procedimento per fare i biscottini a scacchiera l'ho preso dal sito http://www.dolcidichiara.it/public/forum/viewtopic.php?f=20&t=23321 (i suoi sono perfetti, io invece ci dovrei lavorare ancora un po' ;-).

Ingredienti frolla al cacao: 250 gr di farina 00, 30 gr di cacao in polvere, 100 gr di zucchero a velo, 200 gr di burro, 2 tuorli, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia.

Ingredienti frolla alla vaniglia: 280 gr di farina 00, 100 gr di zucchero a velo, 200 gr di burro, 2 tuorli, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia.

Procedimento (ve lo posto anche se io in realtà avendo la planetaria ci ho messo tutti gli ingredienti e ho fatto andare qualche minuto con la K, il risultato è stato identico): Setacciare la farina con il cacao e disporli a fontana su un piano di lavoro; unire al centro il burro freddo tagliato a dadini e lavorare velocemente in modo da ottenere delle piccole briciole. Aggiungere lo zucchero a velo e, dopo aver mescolato, aggiungere i tuorli e l'essenza di vaniglia; lavorare ancora fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Avvolgerlo nella pellicola e metterlo in frigorifero a risposare per almeno 1 ora; ripetere le stesse operazioni per la frolla alla vaniglia.

Trascorso il tempo, prendere la frolla e lavorarla qualche minuto per ammorbidirla; stenderla con il mattarello e con due stampini a forma di cuore di diverse dimensioni ricavare tanti biscotti ed unirli a colori alternati.
Cuocere in forno a 160° per circa 15 minuti.

Oltre ai cuori ho fatto delle semplici farfalline e dato che mi era avanzata un po' di pasta di entrambi i colori ho fatto un esperimento: l'ho impastata tutta insieme ed ho formato una stella, che si potrebbe definire "stellina variegata"!

Per i biscotti a scacchiera invece il procedimento è il seguente: stendere gli impasti in due rettangoli alti circa mezzo cm (cercando di farli il + uguali possibili), spennellarne uno dei due con un po' di burro fuso e sovrapporre l'altro; lasciare in frigorifero per almeno due ore.
Ripreso il rettangolo tagliarne delle strisce per il lato lungo e sempre con il burro attaccarne due alternando i colori (pressare bene o in cottura si staccheranno); sovrapporne altre due strisce invertendo il verso: si creeranno così dei rettangoli con le parti bianca e nera alternate. Lasciare in frigo per una notte; la mattina dopo tagliare dei rettangoli alti circa mezzo cm e cuocerli a 180° per 15 minuti.

Guardando questi biscotti, e soprattutto quelli a scacchiera, mi torna in mente com'era bello mangiare i cibi più genuini e giocare con le cose più semplici: la semplicità di panna e cioccolato, e quella degli scacchi, un gioco antico e così essenziale, formato solo da "pezzi di legno" bianchi e neri che si muovono su un piano, con i quali però s delle combinazioni così complesse ed infinite...  

E questa sensazione la rivivo vedendo Fili, perchè da genitori si tende a voler riempire i propri figli con i giochi più colorati, luccicanti, rumorosi e oggi direi anche tecnologici, senza rendersi conto che i bimbi invece hanno quella capacità di divertirsi e creare un loro mondo fantastico con gli oggetti più banali, oltre a quella di farti sentire un vero babbeo per aver speso soldi inutili in giochi supersonici che loro guardano giusto quei 5 secondi, per poi girarsi a fare altro e guardarti sorridendo!

Ne avrei decine di esempi: dalla passione per i telecomandi, che in casa si trasformano in "pattine per le mani" con le quali camminare a quattro zampe e rilamare tutto il parquet... all'amore per tutto ciò che si può aprire e chiudere con i suoi due dentini e mezzo, tipo il barattolo del borotalco o quello dell'olio da bagno: certo, la mamma e il papà mi hanno regalato tutta una serie di barchette e personaggi di gomma Disney per giocare nella vasca, dalle macchinine di Cars 2 a tutti i pesciolini di Nemo, incluso lo squalo, ma volete mettere la soddisfazione di trascorrere tutto il tempo in cui la mamma mi lava ad aprire e chiudere con la bocca a mò di cavatappi il flacone di Eubos olio da bagno per pelli secche?!!! Se no in macchina c'è la variante scatoletta dei tic tac pesca e frutto della passione, che oltre alla goduria di aprirla e chiuderla continuamente ha anche un buon profumo di frutta!!!
Insomma, che siano mestoli, cucchiai di legno, barattoli , bottigliette o lime per le unghie il risultato non cambia: ci si diverte un casino!!!

E dato che oltre a questa capacità c'è anche quella di trovare le funzioni più diverse ai giochi comprati, mamma e papà non ci rimangono poi troppo male: almeno vengono usati! Come buttare da una parte all'altra della stanza la fattoria didattica di Winnie pooh che insegna anche l'inglese, ribaltandola e scavalcandola come se fosse un ostacolo in un percorso delle Olimpiadi... o lanciare al cagnolino le famose macchinine di Cars 2 destinate al bagnetto... o infine rovesciare il bellissimo gioco che si illumina e suona quando ci si appoggia e si cammina, e salirci sopra al contrario; tanto da spingere per imparare a camminare c'è quel bellissimo tavolino di plastica, che strisciando sulla pietra di Sarnico della nonna bis fa un così piacevole rumore...!!!


giovedì 31 maggio 2012

Lemon bars


Questa ricetta l'ho presa dal libro "La mia cucina in città" di Csaba Dalla Zorza: si tratta di dolcetti di pasta frolla ripieni di una crema al limone; non li avevo mai provati, e direi che sono molto "limonosi", quindi se vi piace il gusto forte di limone sono perfetti! A mio marito ad esempio non sono piaciuti e mi sono ritrovata con una teglia intera: ho fatto l'esperimento di metterli in frezeer, ma non ho idea di come andrà...


Ingredienti (per circa 20 dolcetti): 
-frolla: 220 gr di farina 00, 125 gr di burro a temperatura ambiente, 70 gr di zucchero, 1 uovo intero più mezzo tuorlo, scorza grattugiata di un limone.
-1 uovo sbattuto
-ripieno al limone: 3 tuorli, 100 gr di zucchero, 2 limoni, 50 gr di burro a temperatura ambiente, 1 pizzico di sale, zucchero a velo.


Procedimento: Unire in una grande ciotola la farina, lo zucchero, l'uovo e il mezzo tuorlo, la scorza di limone ed il burro ammorbidito a tocchetti; lavorare tutto energicamente per circa 3 minuti (io ho messo in planetaria con la foglia a velocità minima), fino ad ottenere una palla di pasta liscia ed omogenea. Appiattirla e avvolgerla in un foglio di pellicola o di carta da forno, metterla in frigorifero a riposare per circa un'ora. 
Mentre la pasta riposa accendere il forno a 190 gradi e rivestire la teglia di carta da forno; stendere la pasta con il mattarello sino ad ottenere un rettangolo con il quale foderare la teglia. Bucherellare la base con una forchetta, ricoprire tutto con un foglio di carta da forno e riempire di fagioli secchi; cuocere così per 8 minuti. Estrarre la teglia dal forno, eliminare i fagioli e la carta e spennellare la frolla con l'uovo sbattuto, per sigillarla e renderla impermeabile al ripieno. Rimettere in forno e continuare la cottura per altri 7 minuti circa; sfornare, metterla da parte e abbassare il forno a 150 gradi.


Grattare la scorza dei limoni e spremerne il succo filtrandolo con un colino; mescolare lo zucchero con i tuorli con un cucchiaio di legno e aggiungere il succo di limone, il burro a tocchetti ed il sale. Mettere sul fuoco e cuocere per 6 minuti a fiamma media mescolando costantemente; la crema dovrà addensarsi leggermente ma non bollire. Filtrare la crema ancora calda, metterla in una ciotola, aggiungere la scorza dei limoni e mescolare bene. Usare il composto per riempire lo stampo di frolla, rimettere in forno e cuocere a 150 gradi per circa 10 minuti; estrarre la teglia e lasciar raffreddare a temperatura ambiente almeno un'ora. 
Infine tagliare i dolcetti e spolverizzarli di zucchero a velo appena prima di servirli.


Ho fatto questi dolcetti in un momento di piena iperattività, momenti che ultimamente mi stanno accompagnando spesso: sarà che non lavoro ed il bisogno inizia a farsi sentire, ma è dall'ultimo mese di gravidanza che devo sempre avere qualcosa da fare! Soprattutto per quanto riguarda ordine e pulizia, cosa che detta da una che è sempre stata disordinata fa un po' sorridere... la chiamano sindrome del nido, che nell'ultimo mese ti porta a pulire e ripulire casa per prepararla ad accogliere il nascituro. 
Ma questa sindrome, che pensavo fosse temporanea, non mi ha ancora abbandonato e a questo punto inizio a pensare che non mi abbandonerà mai più: ora mi verrebbe da chiamarla "sindrome della suocera" nel senso che ahimè, sto diventando uguale a lei... 


La mia più grande sfida sono i pavimenti: provate voi a tenere perfettamente lindo un parquet che ricopre tutta la casa con tanto di cane e bimbo svezzato e che per di più ha imparato a strisciare...si perchè Fili quando striscia si fa tutta la casa, con diverse fermate in cui, orrore, si spalma con la faccia sul pavimento e lo lecca. C'è chi dice "Va beh, si farà gli anticorpi", ma io sono una mamma al primo figlio e per natura non posso condividere e riderci sopra. Quindi vado di Lysoform parquet e guai a chi mi dice che il parquet si rovina a lavarlo!
Poi ci sono la polvere, i vetri, le lavatrici, cucinare, stirare (con il marito che per lavoro mette abito e camicia tutti i giorni) e chi più ne ha più ne metta! 


Però suocera mia, sullo stirare non mi freghi, lo so che tu stiri tutto, dalle calze alle mutande, dagli asciugamani agli stracci della polvere, ma questo proprio no, è già tanto che le camicie le stiro complete e non solo nelle parti visibili... piuttosto ribalto la cucina e preparo le lemon bars, anche se a tuo figlio non piacciono!!!










mercoledì 16 maggio 2012

Tortini alla carota





Ieri ho fatto questi tortini alla carota (stile Camille) presi dal libro "Molto Buono!"; li ho poi glassati in superficie e decorati con delle carotine in pasta di zucchero.


Ingredienti della base: 200 gr di carote, 2 uova, 160 gr di zucchero, 1 bicchiere di olio di semi (io ho usato quello di girasole), 150 gr di farina bianca "00", 15 gr di lievito per dolci, 50 gr di mandorle, 1 limone non trattato,1 pizzico di sale, zucchero a velo (da spolverizzare sui tortini dopo la cottura, nel mio caso non l'ho fatto perchè li ho decorati diversamente).


Procedimento: Lavare le carote, tagliarle a pezzetti e tritarle nel mixer o grattugiarle; bagnare la polpa di carota con il succo del limone e mescolare bene perchè si imbeva omogeneamente e non annerisca. 
Montare le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto omogeneo e spumoso; aggiungere l'olio, la farina, il lievito, le mandorle tritate, la scorza di mezzo limone grattugiata e un pizzico di sale. Amalgamare bene gli ingredienti ed infine aggiungere le carote.
Versare il composto nei pirottini di carta posizionati in stampi monoporzione da muffin, riempiendoli per due terzi; cuocerli in forno a 180 gradi per 20/25 minuti.


Per fare la glassa ho mescolato un albume con dello zucchero a velo con una forchetta, aggiungendone finchè non ho raggiunto una consistenza cremosa ma non troppo dura; l'ho poi spalmata con una spatolina sulla superficie dei tortini.


Per le carote ho usato della pasta di zucchero arancione: ho formato dei bastocnini, li ho assottigliati ad un'estremità e ho fatto delle incisioni orizzonatli con un coltello. Ho poi utilizzato dei pezzettini di pasta verde incidendo anche questi con un coltello ed attaccandoli all'estremità più larga delle carote.


Direi che i tortini alle carote sono una di quelle pietanze che per antonomasia fanno apprezzare le verdure ai bambini, in quanto dolci e molto colorati; per di più sono anche leggeri perchè non contengono burro. 


Saranno senz'altro una mia arma se quando Fili crescerà non ne vorrà sapere di frutta e verdura, anche se a vederlo adesso non si direbbe: mangia tutto ciò che può essere digerito dallo stomaco di un neonato.
Che sia carne, pesce, legumi, frutta o verdura, dall'inizio dello svezzamento non ha mai rifiutato niente, tanto che un geniale cucchiaino che ci hanno regalato al battesimo con tanto di mini aereoplano incorporato, giace inutilizzato nel cassetto; ed anzi, se provi a fare un po' di quel classico teatrino prima di imboccarlo, ti guarda infastidito come per dire: "Allora questa pappa me la dai o dobbiamo fare notte?!".


In più utilizzerò senz'altro la tattica imparata al nido per far mangiare il contorno di verdure, ovvero "se vuoi il bis di carne devi almeno assaggiare le verdure"; e non importa se Fili farà parte della categoria "sono furbo e faccio finta di assaggiarla sfiorandola con la lingua" o di quella "infilo un millesimo di grammo di verdura in bocca e mastico il nulla per mezz'ora", alla fine l'avrà sempre vinta lui ed io rimarrò con il cuore di mamma in pace pensando "va beh dai, almeno l'ha assaggiata!!!".









martedì 15 maggio 2012

Torta di Natale


Anche se in realtà è già passata anche Pasqua, posto ora la torta che ho preparato per festeggiare Natale 2011 all'asilo nido dove lavoro; meglio tardi che mai!!! E' un pan di spagna rettangolare farcito con una cremina di Nutella e mascarpone, bagnato con latte e Nesquik, ricoperto di pasta di zucchero e decorato con panna montata.


Metto la ricetta del pan di spagna che ho preso dal mitico Luca Montersino, le cui basi sono secondo me le migliori (come dosi ne ho fatto 3/4 dividendone una parte in due teglie rettangolari e la rimanente nella leccarda del forno).


Ingredienti: 500 gr di uova, 350 gr di zucchero semolato, 300 gr di farina 180w (si riferisce alla durezza, ma io sinceramente l'ho fatto con la classica 00), 100 gr di fecola di patate.


Procedimento: montare le uova intere con lo zucchero con le fruste, fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Aggiungere a mano con un cucchiaio di gomma la farina setacciata insieme alla fecola di patate, miscelando il tutto delicatamente dal basso verso l'alto. Mettere il composto così ottenuto immediatamente nella teglia imburrata e infarinata e fare cuocere in forno a 190 gradi per 30 minuti circa.


Dopo aver preparato i tre rettangoli di pan di spagna, li ho appoggiati uno sopra l'altro, bagnandoli con latte e Nesquik e farcendoli con una crema fatta semplicemente mescolando una confezione da 250 gr di mascarpone con qualche cucchiaio di Nutella. Sopra lo strato superiore ho messo invece della panna montata, lisciandola con una spatola, ed ho fatto riposare tutto in frigorifero per una notte in modo da farlo compattare bene.
Il giorno dopo ho steso della pasta di zucchero bianca con la quale ho ricoperto il lato superiore della torta, e ne ho decorato i lati con la panna montata tramite una sac a poche con bocchetta a stella.
Infine ho fatto le decorazioni con la pasta di zucchero: le lettere e gli alberi di Natale con la pasta bianca e le formine dei biscotti, le foglie a mano con la pasta verde, le bacche dell'agrifoglio facendo delle palline con la pasta rossa e infine ho aggiunto qua e la delle perline argentate, incollando tutto con un pennellino ed un pochino d'acqua.


Ho postato questa torta perchè mi è venuto in mente il nido dove lavoro, dato che sono chiusa in casa da due giorni per la pioggia, e devo dire che un po' mi manca. Mi mancano i bimbi, le colleghe e persino i genitori!!! Ma richiedetemelo quando tornerò a lavorare e mi sa che la risposta sarà alquanto diversa!
E poi diciamolo, è particolare diventare mamma quando lavori in un asilo nido, perchè tutti si aspettano che funzioni così: "Beh per te è facile, i bimbi sono il tuo lavoro!!!". Ma in realtà non è proprio così, direi anzi!!!


Prima di tutto al nido arrivano bimbi dai sei mesi in poi, non neonati!!! E trovarsi con un neonato di un giorno in braccio, che magari piange e tu non hai idea del perchè, non è per niente come essere al nido a cantare canzoncine in inglese a 8 ometti di 3 anni a cui manca un esame per laurearsi (in questo momento li percepisco così!!!).
Perchè starà piangendo? Di motivi possibili ce ne sono, oltre a quelli che ti crei tu neo mamma!!! Avrà fame? Ma l'ho attaccato un'ora fa... Avrà sete? Vedi sopra...Avrà freddo? Ma se è la prima volta che a ottobre sembra di essere ancora in estate! Avrà caldo? Mah, proviamo a spogliarlo un po'... niente!  Avrà fatto la cacchina? Papà ci pensi tu? L'avrà punto una zanzara? ma no, non ci sono segni!!! Fa già i capricci? Macchè, i neonati non hanno vizi, solo bisogni e tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro!!!
Dopo alcuni giorni di queste auto domande e risposte, a cui si aggiungono quelle ovvie dei nonni (suoceri o genitori che siano sono comunque fastidiose): "Ma non avrà fame?", "Secondo me ha freddo, guarda gli hai scoperto la pancia e ha fatto la pipì" e chi più ne ha più ne metta... grrr...., capisci con l'esperienza che una risposta non l'avrai mai ma il rimedio a tutti i mali invece si, l'avrai finalmente trovato: la tetta!!! E non ti importa se questo rimedio universale ti costerà più avanti, quando il cucciolo la pretenderà ad ogni minimo fastidio o anche solo per una piccola coccola, per ora ti senti onnipotente e va bene così!!!


Però dai, al di là dei primi tempi, inizia poi un periodo in cui ti senti figa a lavorare in un nido; un esempio tra tutti: il cestino dei tesori!!! Una grande invenzione di una pedagogista pensata per bambini dai sei mesi, che consiste in un cestino di vimini riempito con oggetti di diversi materiali naturali, da mettere davanti al bimbo, lasciandolo libero di scegliere ed esplorare (che in soldoni può essere tradotto con "ficcare in bocca e ciucciare fino al midollo"!).


Anche mio marito ringrazia, anche se un giorno mentre era in ufficio ha ricevuto questa mail, per la quale si sta ancora chiedendo se ci sono o ci faccio: "Ciao amore, se per caso ti capita di trovare una di queste cose, tienila che facciamo il cestino dei tesori al cucciolo:
Pigne, conchiglie, castagne, pietre, spugne, gusci di cocco, gomitoli di lana e cotone, sotto pentola paglia, pennelli da barba, spazzolino da denti, pettini in legno, spazzole in setole naturali, sonaglini e mollette da bucato in legno, anelli delle tende, cucchiai in legno, porta uova, mazzi di chiavi, catenelle, fruste da cucina, pentolini, scatole sigari, coperchi marmellata, grattugie, formine metallo, tappo da vasca con catenella, piumino per cipria, tubi di gomma, palle da tennis, borsette in pelle con cerniera, calzascarpe di osso.   Legno, metallo, gomma, carta, tessuto, pelle, pelo, cartone, corno.


No plastica e sintetici".
Perchè, non può capitare di camminare per Milano e trovare un guscio di cocco o un calzascarpe di osso?!


Comunque, una volta trovati alcuni oggetti, magari i più banali della lista, l'abbiamo testato con Fili e ha funzionato alla grande!!! Diciamo che può essere considerato come una seconda tetta: il bimbo piagnucola e si annoia? Lo piazzi lì col suo cestino dei tesori e non lo senti per un'ora o più!
Io lo tiro fuori dal cappello soprattutto quando devo cucinare; Fili sul lettone contornato da cuscini che ci gioca beato. Ogni tanto mi affaccio in camera: "Ciao amore tutto bene?" e lui che mi sorride con la frusta da cucina infilata in bocca... "Bravo, stasera prepari tu la besciamella?". E avanti così, tra il leccarsi uno spazzolino da denti ed un pennello per la cipria, quando proprio si vuole andare sul sofisticato...
Però mi raccomando, se usato troppo spesso perde il suo potere, quindi sfoderatelo solo nei momenti importanti!













venerdì 9 marzo 2012

Torta bruco



Questa torta è quella che ho fatto per festeggiare i 5 mesi di Fili; ho preso l'idea dal programma "Torte e dolcetti" del canale Easybaby di Sky, ma al posto che fare 4 torte grandi l'ho fatta con 4 tortine (dimensione cupcakes) per evitare gli sprechi: a meno che non avessi organizzato una festa stile diciottesimo, chi se le sarebbe mai mangiate tutte??!!!
La base è una semplice torta alle mandorle (detta simil "Panarello") di cui ho trovato la ricetta su internet, sul forum cookaround; io ne ho usato metà delle dosi e mi sono venute 6 tortine.


Ingredienti: 100 gr di farina di mandorle, 2 uova intere più 2 albumi, 100 gr di farina 00, 50 gr di fecola di patate, 220 gr di zucchero, 150 gr di burro, 1 bustina di vanillina (io ho usato la vaniglia in polvere perchè la trovo migliore), 1 fiala di aroma di mandorla, 1 cucchiaino di lievito per dolci sciolto in 2 cucchiai di latte intero, 1 pizzico di sale.


Procedimento: lavorare bene i 2 tuorli con lo zucchero; unire il burro morbido a temperatura ambiente. Aggiungere la farina, la fecola, la vanillina, il sale, la farina di mandorle, l'aroma di mandorle ed il lievito sciolto nel latte; unire infine i 4 albumi montati a neve ed amalgamarli al composto mescolando dal basso verso l'alto. Versare in una tortiera ed infornare a forno già caldo a 170/180 gradi per 30/40 minuti (io ho fatto circa 25 minuti perchè ho usato uno stampo da cupcakes). 


Una volta raffreddate le tortine ne ho prese 3 e con una bocchetta da sac a poche le ho bucate al centro, togliendo l'eccesso di torta con un coltello; se avete lo stampo per le ciambelline usate quello, perchè servirà una forma concava al centro per metterci dentro i confetti (io ho usato gli M&M's). L'altra tortina l'ho semplicemente tagliata con un coltello cercando di dargli la forma che vedete della faccia, facendo una sorta di gradino. 
Poi ho cosparso tutte le tortine con un velo di panna montata (io sono stata un po' pigra perchè ho comprato la panna spray, e con la scusa che ormai l'avevo comprata me la sono mangiata col gelato, ma sarebbe sempre meglio prendere la panna rigorosamente fresca e montarla) per far aderire bene la pasta di zucchero. 


Ho usato la pasta di zucchero colorata di verde per ricoprire sia il corpo che la faccia del bruco; nei punti in cui c'era il buco ho semplicemente fatto un po' di pressione per farla scendere, ma stando attenta a non farla strappare.
Per fare gli occhi ho formato due buchi premendo leggermente con lo strumento a pallina di cui vi metto la foto (io lo chiamo così ma sicuramente avrà un nome tecnico)



e gli ho attaccato sopra con un po' d'acqua due ovali appiattiti bianchi e due cerchietti neri per le pupille. Le sopracciglia le ho fatte con dei pezzetti di pasta nera, mai immaginandomi che fosse così importante la posizione in cui metterle! Infatti non appena le ho messe qualcosa non mi quadrava: mentre il bruco del modello che ho seguito aveva un sorriso dolce e un po' tontolotto, il mio sembrava un bruco cattivo dal sorriso diabolico, stile Gargamella dei Puffi! Ci ho messo un po' a capire che era per la posizione delle sopracciglia!!! 
Poi con una pallina dello stesso verde del corpo ho fatto il naso. Per le zampine ho preparato della pasta di zucchero arancione, ho fatto delle palline un po' allungate e le ho segnate facendo due righe con un coltello; per le due manine ho invece dato la forma di pera alla pasta arancione e con un coltello ho fatto tre tagli per separare le dita, a cui ho cercato di dare un po' di forma; le ho incollate con un po' d'acqua dopo aver attaccato a tutto il contorno del corpo un rotolino di pasta verde.
Infine ho fatto le antennine, ricoprendo due stuzzicadenti con la pasta verde e infilandogli sulle estremità due palline arancioni, e ho riempito le tortine del corpo con degli M&M's colorati.


Direi che questa tortina ha avuto un successone perchè quando ho avvicinato Fili per fargliela guardare ne è rimasto affascinato: la guardava tutto compiaciuto, con la stessa espressione che ha quando, dopo una giornata stressante solo con la mamma, finisce in braccio al suo papozzo, come lo chiamo io. Secondo me era attirato da tutti i colori che vedeva, secondo la zia invece la guardava così perchè se la voleva mangiare, tipo Homer Simpson con le ciambelle! 
Eh sì, perchè il porcellino da quando ha iniziato a mangiare la frutta e le pappe, ha preso di media sui 200 grammi alla settimana, per non parlare del suo ormai triplo mento e dei fantastici rotolini su braccia e cosciotte. E nonostante ciò questa mamma continua a pensare che possa avere fame ogni minuto, chiedendosi se non le starà finendo il latte perchè rispetto a prima dell'introduzione delle pappe vuole attaccarsi più frequentemente, magari mangiando solo 5 minuti; ho realizzato solo ieri che sono tutte paranoie da mamma-italiana-al primo figlio-per di più maschio, quando la mia amica Silvia alla mia domanda: "Ma è normale che dopo tutta la pappa non sia sazio e voglia il seno? Però solo 5 minuti, poi si addormenta!" lei mi ha risposto: "Certo, gli hai dato il vizio della ciuccia per dormire!!!".

Da quando poi la pediatra ci ha detto di iniziare a svezzarlo a 4 mesi sono fioccati da tutte le parti pareri e consigli, sia a favore che contro uno svezzamento a quest'età, del tipo: "E' prestissimo, la vostra pediatra è pazza!" oppure: " Dategli subito la prugna se fa fatica a scaricarsi" e poi : "Mah sì, ai miei tempi si iniziavano le pappe a tre mesi!" per finire con: "Il glutine a 4 mesi???Ma ti diventa celiaco!!!". Questo da parenti e amici.
Parlando con altre mamme alle prime armi (e io ho fatto questa esperienza al corso di massaggio neonatale) si incappa invece nella questione carne fresca/omogeneizzati, e lì è una guerra all'ultimo sangue: quelle fissate con la carne fresca ti fanno sentire una mamma degenere se solo osi pensare di dare quelle schifezze al tuo bambino mettendolo in secondo piano rispetto alla comodità, e si sentono mamme attente e scrupolose perchè passano la loro giornata a comprare carne selezionata dal macellaio, tagliarla a pezzetti, frullarla, omogeneizzarla e metterla nella pappa; quelle che danno gli omogeneizzati invece si difendono argomentando che sicuramente essendo prodotti per bambini sono soggetti a maggiori controlli, mentre nella carne fresca ci puoi trovare ormoni e schifezze varie, e si sentono più mamme a passare il loro tempo col figlio in modi alternativi. Io direi che non sono nè l'una nè l'altra tipologia di mamma nel senso che la pediatra mi ha dato 3 scelte (omogeneizzati, liofilizzati e carne fresca) ed ho scelto i primi nè per i controlli nè per la qualità del tempo, semplicemente per comodità. Tante strade diverse che però accomunano tutte le mamme, il cui obiettivo è sempre quello di fare il meglio per il proprio cucciolo.
In tutte queste questioni ho comunque seguito due cose: 1) l'idea di mio marito, ovvero se hai un pediatra che ti da certe indicazioni o ti fidi o lo cambi, e se ti fidi fai quello che ti dice ( qui viene fuori la semplice razionalità dell'uomo che non fa una piega); 2)il buon senso, ovvero andare per tentativi ed errori. Facendo così ho incominciato con la frutta, anche se mi sa che per la prima settimana ho esagerato, e me ne sono accorta al momento della fatidica pesata settimanale: 300 grammi!!! Ops!
Poi, vedendo che Fili ogni volta che ci vedeva mangiare tirava fuori la lingua e che quando gli abbiamo avvicinato per gioco uno spicchio di mela se lo portava alla bocca e lo succhiava con una foga da aspirapolvere impazzito , abbiamo deciso di iniziare con la pappa a pranzo, e da lì è andato tutto in discesamangia tutto e non ha avuto nessuna reazione strana, tipo macchie rosse o mal di pancia, fortunatamente; mi spiace, alcune persone rosicheranno per non poterci dire: "Ve l'avevo detto!". 


Per concludere direi che il buon senso è quello che paga anche in questi casi, insieme ad una buona dose di allegria, data anche da quelle routines un po' idiote inventate da mamma e papà e che sono diventate una consuetudine; per fare un esempio riguardo al discorso pappa, citerò questo: ogni volta che Fili deve mangiare e ce l'ha in braccio il papozzo, prima di passarmelo gli canta la canzoncina di "Il pranzo è servito", facendo proprio tutta la scenetta e trattandolo come un concorrente del gioco. E alla fine del giro della ruota con le portate, inutile dirlo, quello che esce è sempre il pollo!!!







lunedì 13 febbraio 2012

Torta battesimo










Questa è la torta che ho preparato per festeggiare tra pochi amici il battesimo di Fili: è una semplice torta paradiso con gocce di cioccolato, ricoperta e decorata con pasta di zucchero. 
In genere quando faccio queste torte ricoperte utilizzo un pan di spagna bagnato e farcito, ma questa volta ho scelto una semplice paradiso perchè nè a me nè a mio marito piacciono molto le torte pasticciate; io ci ho provato, e direi che il risultato è stato soddisfacente: il sapore molto dolce della pasta di zucchero non è stato eccessivo proprio perchè abbinato ad una torta più semplice e meno cremosa.
La ricetta della pasta di zucchero è la stessa che ho già postato in precedenza, mentre quella della base l'ho presa da mia suocera ed è davvero semplicissima. 


Ingredienti: 250 gr di farina 00, 150 gr di zucchero semolato, 85 gr di burro, 2 uova intere, 1 bicchiere di latte intero, 1 pizzico di sale, 1 bustina di lievito per dolci, gocce di cioccolato fondente q.b.


Procedimento: mescolare in una terrina il burro fuso e fatto raffreddare con lo zucchero; aggiungere le uova, il sale, il latte e la farina; mescolare bene il composto ed unire da ultimo il lievito e le gocce di cioccolato; cuocere in forno già caldo a 200 gradi per circa 50 minuti.


Per far aderire bene la pasta di zucchero alla torta ho ricoperto quest'ultima con un sottile strato di panna montata. Per creare la bavaglia ho seguito gli stessi procedimenti di quelle fatte per ricoprire i biscotti, aumentando semplicemente le misure: ho tagliato un cerchio con una piccola teglia rotonda da crostata, ed ho tagliato il semicerchio con una cocottina ovale da crem brulè. 
Il ciuccio l'ho fatto cercando di imitarne uno reale di Fili: ho usato un pezzetto di pasta colorata di azzurro per fare la base ed il manico; un piccolo cerchio bianco incollato in mezzo; un pezzetto di pasta color caucciù (fatta mischiando il marrone ed il giallo) che ho poi attaccato alla base con uno stuzzicadenti tagliato a metà.
Per creare le scarpine ho seguito un procedimento trovato sulla rivista Cake Design, che ora vi posto:
formare con una pallina di pasta bianca di circa 40 gr una sfera e lavorarla con i palmi delle mani per renderla omogenea togliendo tutte le crepe; darle una forma un po' allungata (più grande davanti e più piccola dietro); formare una seconda pallina con 15 gr di pasta, schiacciarla con due dita e con il tool a taglio imprimere delle righe verticali; appoggiare la pallina più piccola sopra a quella più grande; con dei piccoli salsicciotti chiusi ad anello creare i laccetti, unendoli con una pallina al centro.


Ho infine incollato tutte le decorazioni spennellandole con un pochino di acqua.


Se dovessi descrivere questa torta al mio cucciolo la descriverei così: "Guadda che bella quetta totta tua! C'è quetta babaglia, quette cappine e quetto ciuccione tuo!".
Eh sì, perchè da quando sono diventata mamma sono capitati strani fenomeni alla mia grammatica: le S iniziali sono sparite (vedi cappine), così come le R: "bavo amoe!!!!", detto in ogni circostanza, che sia quando ha mangiato, quando ha fatto la cacca, quando chiacchera o quando gioca con la palestrina e prende a pugni il suo amico uccellino (tra l'altro abbiamo scoperto che Fili ha una passione per i volatili, impazzisce con il suo uccellino e con il suo amico pollo che incontra sempre a casa di mio fratello);  le Z si sono trasformate in S: "ma fai quette pussolone alla mammona???"; in più non chiedetemi perchè, metto la parola questo (anzi quetto) ovunque ed inverto la posizione del possessivo: "tieni quetto ciuccione tuo!!!" oppure, e questa è la più gettonata: "Qui c'è quetto cucciolandia mio!". Ma dovreste sentire l'intonazone per capire bene a che punto sia giunta la mia regressione; e poi la mia famiglia ed i miei amici si chiedono come mai adesso che è nato Fili ho sempre voglia di uscire, al punto da autoinvitarci nelle case altrui, se necessario!!!
Oltre a questa trasformazione grammaticale ho iniziato ad usare la cosiddetta "tattica a spirale", ovvero quella tattica denominata così da mio fratello, per cui durante un'interrogazione od un tema si ripete lo stesso concetto (l'unico studiato) per mezz'ora, condendolo in tutte le salse con il fine di prendere dal 5 al 6 o addirittura 6- arrivando ad occupare nel tema le tre facciate minime per la quasi sufficienza, niente di meno e niente di più: è una garanzia!
 Ecco, io con Fili utilizzo questa tattica, ed un esempio eclatante è la canzone del buongiorno, che udite udite, adesso gli canta anche mio marito. Appena si sveglia infatti Fili inizia a muoversi e rognare un po', ed in casa, dato che io e mio marito non siamo per niente agonisti, parte una gara di corsa per chi dal letto arriva primo alla culla per ricevere il premio ambito, ovvero i sorrisoni che Fili spara alla prima persona che vede. Presi i sorrisi il vincitore della gara lo prende in braccio, e porta il suo trofeo davanti all'altro, cantandogli (con la musica della canzone che fa: "Buongiorno, buongiorno, io sono Francesco") : "Buongionno, buongionno, di quetto buongionno, di quetto buongionno, di quetto buongionnissimo ecc." inventando parole senza senso, ma sempre in tema, fino a che il povero cucciolo inizia a far capire che dopo 10 ore di nanna avrebbe anche voglia di fare colazione!
Per riassumere tutto ciò posso dirla in questo modo: mio marito si è reso conto troppo tardi di essere sposato con un teletubby, ma la cosa peggiore è che ne è stato contagiato pure lui!!!

mercoledì 25 gennaio 2012

Dolci bavaglini



Oggi, tra un riposino e l'altro di Fili (mai più di mezz'ora però, tanto che la glassa stava diventando cemento), ho fatto questi biscotti bavaglini con la sua iniziale. Ho usato quel poco di pasta frolla che mi era avanzata dalle torte di Luca, di cui ho già postato la ricetta.
Per dare la forma, non avendo uno stampino a bavaglino, ho formato dei cerchi con un coppapasta, ai quali ho poi tolto la parte superiore con uno stampino ovale. 
La stessa operazione l'ho fatta poi con la pasta di zucchero, che ho usato sia per ricoprire i biscotti sia per fare la F ed i laccetti.
Ecco qui la ricetta, presa dal sito cookaround, della pasta di zucchero setosa di Zeta:


Ingredienti: 450 gr di zucchero a velo, 70 gr di miele, 6 gr di gelatina in fogli, 30 gr di acqua, 16 gr di burro.

Procedimento: versare lo zucchero a velo nel robot e far girare solo con lo zucchero per togliere eventuali grumi; sciogliere il miele nel microonde o in una ciotolina a bagnomaria; dopo che i fogli di gelatina si sono ammorbiditi nei 30 gr di acqua scioglierli a bagnomaria; aggiungere il miele, il burro (per chi ha la possibilità anche 8g di glicerina); mescolare fino a far amalgamare tutti gli ingredienti (non deve bollire); versare il composto sullo zucchero e avviare il robot fino a quando non si addensa tutto; trasferire sul tavolo e lavorare la pasta con poco zucchero a velo; avvolgerla nella pellicola e metterla in un sacchetto per surgelati in credenza. 
Per colorarla ho usato un colorante azzurro in gel, mettendolo sull'impasto con uno stuzzicadenti ed impastando fino ad ottenere la tonalità desiderata.

Per incollare la pasta di zucchero ai biscotti ho usato invece della glassa, fatta ad occhio mescolando un po' di albume con dello zucchero a velo aggiunto a poco a poco; per i decori ho reso la glassa più consistente aggiungendo ulteriore zucchero a velo ed ho fatto dei semplici puntini utilizzando una sac a poche usa e getta con una bocchetta liscia n. 2. 
Infine ho attaccato le F semplicemente spennellandole con un po' d'acqua.

E' buffo che mi sia venuto in mente di fare proprio dei bavaglini perchè di quelli veri ne abbiamo tantissimi, che siano bianchi, azzurri, gialli, scozzesi, a forma di rana o ricamati, con il nome o con Winnie Pooh (ovviamente tutti regalati o ereditati), ma mai una volta che mi ricordi di metterli a Fili, che testualmente dopo la poppata delle 18.00, chissà poi perchè solo dopo quella, spara un bel rigurgitino. I maglioni di cachemire di mio marito ringraziano! Però ce ne vuole: quando arrivi a casa ti togli l'abito perchè sai cosa ti aspetta, e cosa ti metti? Non il pigiamone, ma il maglioncino di cachemire giustamente...e io lavo!!!

martedì 24 gennaio 2012

Crostata alla Nutella





Queste due torte sono quelle che ho fatto per la festa di compleanno dei 5 anni di Luca, il figlio di una mia carissima amica, di cui sono stata anche maestra all'asilo nido.*
Sono due semplicissime crostate alla crema di nocciola, fatte con la mia ormai più che collaudata ricetta della pasta frolla, presa mescolando qua e là diverse ricette.


Ingredienti (dosi per le due crostate compresi i biscotti decorativi):
300 grammi di burro; 195 grammi di zucchero (metà semolato e metà a velo), 75 grammi di tuorli, 450 grammi di farina, vaniglia (io uso quella in polvere perché la bacca costa tantissimo, anche se sarebbe molto meglio), 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci (so che molti inorridirebbero perché nella ricetta della frolla non ci va il lievito, ma a me piace molto il risultato, quindi ce lo metto comunque!), Nutella, come dosi andate ad occhio, io l'ho messa a cucchiaiate finché non ha coperto tutta la base. Per le due torte ho usato circa metà del barattolo grande.


Procedimento: se avete l'impastatrice mettete tutti gli ingredienti tranne ovviamente la Nutella e fate impastare con la foglia o K; una volta che l'impasto si è formato, tiratelo fuori, impastatelo un po' a mano e mettetelo in frigorifero per un'oretta avvolto nella carta da forno; volendo si può anche congelare. Se invece non avete l'impastatrice iniziate "sabbiando" cioè sfregando zucchero, farina e lievito con il burro freddo a pezzetti, successivamente aggiungete i tuorli e la vaniglia ed impastate fino ad ottenere un composto compatto.
Imburrate poi una teglia da crostata (come insegna il grande Montersino questo passaggio non va fatto per evitare che la crostata si attacchi, perché la frolla è già grassa, ma per avere una cottura uniforme), stendete la pasta con il mattarello su un piano infarinato, adagiatela sulla teglia e con una rotella tagliate l'eccesso di pasta sul bordo. Bucherellate la base con una forchetta ed infornate in forno già caldo a 180 gradi per una ventina di minuti/mezz'ora  (dipende da come vi piace, dalle foto potrete immaginare che a me piace ben cotta e croccante).
Quando la torta è ancora calda ma non appena sfornata, per far si che la crema si ammorbidisca e si riesca a spalmare bene, mettete la Nutella con un cucchiaio e spalmatela su tutta la superficie.
Cuocete a parte dei biscotti fatti con la stessa pasta e con le forme che più vi piacciono ed adagiateli sulla crostata. La Nutella non la metto in forno perché si indurisce e fa effetto Crostatina, mentre a me piace morbida e pastosa tipo mangiata dal barattolo col cucchiaino.


Per una festa di bambini direi che è perfetta come tipo di torta ed in effetti ha avuto un discreto successo, sia con i bimbi che con le mamme, che tra l'altro mi hanno chiesto sbalordite come fosse possibile che con un bimbo di 3 mesi avessi avuto il tempo per farle. La risposta è duplice: 1) ho scoperto di avere avuto una gran fortuna, che a quanto pare è molto rara: un bimbo che dove lo metti sta, che sia santa sdraietta, santa palestrina con santo uccellino che si fa prendere a pugni o a versetti e parole senza senso o santo cuscinone allattamento sul divano 2) fortunatamente esiste il weekend ed esiste un papà, che vuole godersi il suo bimbo dopo una settimana di lavoro ed è solo contento che la mamma abbia qualcos'altro da fare, al posto che stargli addosso ed intromettersi nei dialoghi padre/figlio per una sorta di gelosia o bisogno di onnipresenza. Una mamma della festa ha provato anche a gufarmela, dicendo che ce la farà pagare più avanti, ma speriamo anche di no!
La scelta degli animali marini è dovuta alla passione del festeggiato, che adora il mare e tutto ciò che questo contiene: purtroppo non avevo la formina dello squalo, il suo "animaletto" preferito, ma credo sia rimasto contento ugualmente; ovviamente lui non l'ha mangiata, perché preferisce il salato.
All'inizio volevo farne una alla marmellata ed una alla crema di nocciole, tanto per variare un po'; per sicurezza ho telefonato alla mia amica, che l'ha chiesto al festeggiato, il quale all'inizio ha risposto "Per me è uguale!" (giustamente perché non aveva intenzione di mangiarla), poi però riflettendo le ha chiesto: "Come le aveva fatte alla festa di Pietro? (suo fratello maggiore) e quando la mamma gli ha risposto "tutte e due alla Nutella" ha risposto deciso: "Allora Nutella!!!".
Per concludere ringrazio Luchino, non solo per avermi fatto sentire importante perché  in parte ho contribuito alla sua festa, ma anche per avermi fatto vedere la scelta del nome del mio bimbo da un'altra prospettiva. Io e mio marito eravamo indecisi se chiamarlo Edoardo o Filippo; a mio marito piaceva di più Filippo, io invece preferivo Edoardo, più che altro perché non mi piaceva l'idea che Filippo potesse diventare Pippo (non mi piace) o Filo (troppo fighetto). Alla fine però l'abbiamo scelto lo stesso, dopo un solenne giuramento che l'avremmo chiamato Fili,  decisamente più dolce; ma una sera a casa della mia amica tutto è crollato, quando Luca mentre giocava si è avvicinato a Filippo e con una vocina tenera gli ha toccato la manina e gli ha detto: "Ciao Filippino!". Grazie Luca.




*Maestra di Luca, non della mia cara amica! Miiiii che pignolo mio marito!!!